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Il nostro servizio di punta: l'analisi aziendale
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Vuoi migliorare, sistemare o implementare il rendimento della tua azienda in chiave di produttività e gestione delle risorse umane? Noi della domino, da più di 10 anni, ci occupiamo, come attestato dai nostri stessi clienti, di supportare le aziende per l'incremento (dell'ottenimento) di risultati in termini di fatturato e gestione risorse. Organizzazione aziendale, leadership, orientamento agli obiettivi, sono solo alcuni degli strumenti di management che mettiamo a disposizione del nostro cliente, tutto preparato secondo le effettive esigenze riscontrate e coordinate con l'imprenditore. Il nostro SERVIZIO DI PUNTA è un' ANALISI AZIENDALE, il cui risultato è un vero e proprio piano di azioni pratiche da fare per poter effettivamente migliorare l'andamento dell'area analizzata, da svolgersi direttamente presso la sede del cliente. | |
Questo servizio parte dalla vera e propria analisi che il consulente svolge in azienda volta a comprendere quali sono i punti vitali che la stanno sostenendo e quali invece quelli che ne stanno bloccando lo sviluppo. Molte volte riscontriamo degli elementi carenti macroscopici che, se sistemati, portano più o meno velocemente ad una ripresa dell'area analizzata. | |
Al termine del servizio consegniamo al cliente un report con l'elenco di tutto ciò che l'azienda dovrebbe migliorare, compresi i punti da fortificare e le aree da gestire.
Per ognuno ovviamente indichiamo quali sono le azioni che, se fatte, produrranno invariabilmente risultati. Indicheremo anche la priorità con cui farle, elemento fondamentale per renderle funzionali.
Non fatevi sfuggire l'occasione di apportare un semplice e sano miglioramento in azienda!Contattateci subito!
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Efficienza: come misurarla?
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In ogni azienda e nel mercato si sente sempre più spesso parlare di risultati, di aumento dell'efficienza, di miglioramento della produttività... tutte cose assolutamente corrette e vitali. Poi andiamo a vedere come viene fatto e, con sorpresa, scopriamo che non solo non vengono sempre effettivamente misurati i veri risultati portati ma, a volte, non sono nemmeno chiari. Sto esagerando? Forse, ma molto spesso mi sono dovuta misurare non con mancanza di volontà di raggiungere un determinato obiettivo ma con poca chiarezza nell'averlo individuato. Cerco di spiegarmi meglio. È molto facile pensare che, nel settore delle vendite, il risultato che ci si aspetta da un venditore siano i contratti chiusi, il vero e proprio numero di quei contratti e, volendo l'ammontare. Siamo in grado di misurare l'abilità di quel venditore, di "pesarlo" dalla quantità di numeri che ci porta. Giusto? Bene, dovrebbe essere lo stesso per altri settori aziendali! Voglio farvi un esempio relativo alla parte produttiva di un'azienda e, visto il periodo, prendiamo in considerazione qualcosa che a noi signore piace moltissimo... l'estetica!, Anche in questo settore esiste un venditore che si relaziona con il cliente, ascolta le sue esigenze e propone pacchetti, massaggi singoli o, più in generale, i servizi della sua azienda. Quanto stia raggiungendo risultati è facile misurarlo guardando i suoi numeri! Ora, diciamo che abbiamo bravi venditori che hanno venduto parecchi pacchetti di massaggi. Ogni massaggio dura un'ora e gli orari sono fissi. Come misuriamo la produttività delle estetiste? Potreste rispondermi col numero di massaggi fatti... e parzialmente potrebbe essere corretto, ma fino ad un certo punto. Teniamo presente che siamo in un flusso produttivo e ognuno che interviene all'interno di quello stesso flusso, lo fa perché con il suo lavoro apporta una modifica essenziale. Il risultato di quella modifica rappresenta la produzione della persona | |
Vediamolo nel pratico. L'estetista vede arrivare un cliente in base ad un'agenda appuntamenti. Non è lei a contattare la cliente e fissare il massaggio. Il cliente arriva. Non dipende ancora da lei, quello sarà il risultato della coordinatrice (o della segretaria, chiamatela come volete!). L'estetista accoglie il cliente e fa il massaggio, per arrivare a cosa? Qual è quella trasformazione che apporta che viene considerata di valore per cui la cliente paga e torna? | |
E come lo misuro? Beh, già aver identificato il risultato rende molto più semplice la misurazione: posso creare una breve scheda che il cliente riempie, o posso far sì che la coordinatrice che deve rifissare il prossimo appuntamento si assicuri che sia andato tutto bene e la cliente sia effettivamente soddisfatta del servizio ricevuto. O ancora chiedo all'estetista di compilare un report dove indichi tutti i massaggi ben fatti.
Obietterete che per lei sono tutti ben fatti... ma in realtà non è così. Ognuno di noi che svolge il suo lavoro sa se ha fatto bene o meno e sa se quello è davvero un risultato di valore. Mi sposto per un attimo ad un settore che poco è affine all'estetica. Prendiamo un'operatrice di un call center. Lei sa quando ha trovato solo la segretaria o quando è riuscita effettivamente a parlare con la persona che decide. Può non aver fissato l'appuntamento, ma sa se era arrivata al giusto contatto. Se dovessimo misurare il numero dei suoi contatti fatti (e non parliamo delle volte in cui è rimasta bloccata dal filtro) sarebbe comunque lei a dirci quanti ne ha fatti, nessun altro!Lo stesso vale per la nostra estetista, sarà lei a dirci quanti massaggi ben fatti ha veramente eseguito, mentre sarà la cliente a manifestarci la sua soddisfazione. La percentuale dei clienti soddisfatti o il numero dei massaggi ben fatti saranno la statistica della nostra estetista, e su quello dovremo gestirla, formandola meglio se la percentuale cala. Non basandoci, ad esempio, su commenti di altre colleghe... Il lavoro dell'identificazione dei risultati per ogni ruolo e di creazione delle statistiche relative, che creano una sorta di cruscotto di controllo dell'andamento aziendale, è vitale per ogni manager per poter gestire il suo settore in base ad indicatori oggettivi e non in base a dicerie, supposizioni o pregiudizi. Certo, la conoscenza del settore, l'intuito, la sensibilità sono importantissimi, ma possono essere ingannati. Gli indicatori oggettivi sono lì per questo! Manuela Baccari Responsabile Marketing | |
Basato sulle opere di L. Ron Hubbard © 2011 Domino s.r.l. Tutti i diritti riservati. autorizzazione WISE N.11033002ITL |
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La vera situazione italiana della PMI...
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Probabilmente sarebbe corretto chiamare questa lettera informativa "spunto di riflessione", ed in effetti, questa volta, ho voluto affrontare un tema più legato all'approccio generale imprenditoriale che ad un punto gestionale. È vero anche che per gestire persone si deve avere l'approccio giusto al mercato ed essere relativamente "sereni" sul lavoro che si sta facendo. A questo proposito, ispirata da una bella chiacchierata con un amico che ha organizzato il premio Best Practice per l'innovazione, ho deciso di riportarvi queste riflessioni. Il punto di partenza è relativo a quanto si possa fare nel nostro paese a livello di innovazione e spinta creativa a livello aziendale. Analizzando il tessuto italiano è fin troppo facile osservare che, conformi alla nostra storia, siamo sempre caratterizzati da tante piccole realtà attive, vitali e indipendenti che cercano la loro strada di conquista del mercato: parlo ovviamente delle PMI. Approfondendo l'esame ci dobbiamo rendere conto che c'è molto di buono che viene portato avanti giornalmente da migliaia di imprenditori italiani, semplicemente non è reso noto. Dal punto di vista del mio collega molte aziende stanno effettivamente creando nuovi progetti, realizzando nuove idee, portando avanti piani importanti e ambiziosi, in tutte le zone d'Italia, dal sud al nord. Dalla mia esperienza la cosa è assolutamente analoga. Ho il piacere di lavorare con molti imprenditori che credono fermamente nella loro azienda, amano il loro lavoro, giornalmente creano nella loro azienda per ottenere risultati di valore, si preoccupano dei dipendenti, cercano di farli crescere e migliorare... ideano strategie di attacco piuttosto che "tattiche" per la conquista del mercato. Purtroppo, e questa era la successiva riflessione, i messaggi che passano (anche per quel nostro terribile difetto di perfezionismo e di cercare il capello!!!) non sono però relativi a ciò che si sta creando, alle idee e iniziative che vengono portate avanti da TANTE aziende italiane, ma concentrati sui problemi che si incontrano, sulla crisi e sui problemi. Questo tipo di messaggio non fa che amplificare sempre più le difficoltà che si incontrano e usarle come scusa per non prendere iniziative, per spiegarsi il come mai certe cose non hanno funzionato e, di base, per spingerci ad arrenderci. Ebbene, non funziona, non è funzionale e, soprattutto, è vero solo perché continuiamo giornalmente a renderlo vero! Mi rendo conto di essere provocatoria, probabilmente molti di voi diranno: "no... ma il mio mercato veramente si sta contraendo..." e non lo metto in discussione. Ma il vero motivo per cui non stiamo trovando soluzioni è, troppo spesso, che non abbiamo la giusta perseveranza di cercarle o di portarle avanti e/o ci fermiamo di fronte alla "realtà oggettiva" che tanto c'è la crisi. Esagero? Forse, ma la verità è che sta a noi smuovere il mercato e avere il coraggio di farlo, facendo emergere tutto ciò che di buono sta avvenendo grazie al coraggio di tanti che giorno dopo giorno lavorano! E, giusto per renderlo ancora più vero, voglio fare un esempio. Un amico imprenditore ha deciso di portare avanti un progetto aprendo dei negozi "a marchio" oltre a quelli plurimarca che già ha e vanno bene. Vuole portare avanti questa sfida in un mercato che, a detta di molti, sta incontrando grosse difficoltà. Lui (loro per la precisione) hanno deciso di non condividere questa fobia, di portare avanti la loro idea e di organizzare l'azienda per poterlo fare. È ovvio che questo ha comportato l'istituzione di una linea di produzione parallela, nuovi progetti, persone coinvolte che prima facevano altro... Insomma, una nuova organizzazione nell'organizzazione che costa soldi, impegno e lavoro. Loro hanno perseverato, hanno concretizzato la loro idea brillante e il progetto sta decollando. Non è fortuna. È voglia, decisione, certezza nei propri mezzi e un sano disaccordo con la comune diceria che c'è la crisi. È anche coraggio di rischiare, consapevolezza di cosa fare, ricerca di soluzioni, voglia di superare gli ostacoli. Ovviamente c'è anche il corretto uso di tutti gli strumenti di management e confronto per tutte le problematiche che possono venirne fuori, ma questo fa parte del gioco e serve per raggiungere un grande obiettivo. In fondo, per essere felici (e non parlo di una persona che ride in maniera ebete!) si deve lavorare in direzione di un obiettivo chiaro che si vuole raggiungere e superarne gli ostacoli! Ogni granello della nostra felicità deriva solo ed unicamente dal superamento di questi ostacoli, dal ricevere così certezza nei propri mezzi e, di conseguenza, continuare sempre più forti verso quel traguardo stabilito. Vi auguro di cuore di essere felici e, soprattutto, di far conoscere i grandi risultati che state ottenendo, perché solo così possono avere sempre più valore ed essere universalmente riconosciuti! Manuela Baccari Responsabile Marketing | |
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